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Cistite: le cause, la cura e perchè non è da sottovalutare

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La cistite colpisce molte donne, tra le cause anche i rapporti sessuali. Le cure ci sono, ma quando bisogna intervenire e quali sono i rimedi?

donna dolori

Un’infezione alle vie urinarie che si manifesta con bruciore e un bisogno di urinare sempre più frequente. E’ la cistite, colpisce almeno quattro donne su dieci nella vita, e non è da sottovalutare. Per alcune di loro l’infezione diventa un appuntamento fisso che neppure l’antibiotico più avanzato riesce a debellare. «E’ un problema non indifferente», spiega Rosella Nappi, responsabile dell’ambulatorio sulle disfunzioni della menopausa della Fondazione Maugeri di Pavia. «I bruciori a volte sono intollerabili e molte donne ricorrono al fai-da-te assumendo antibiotici sbagliati. Se la cistite si trascina troppo a lungo e se i suoi sintomi vengono sottovalutati si può anche arrivare alla colica renale. In questo caso il dolore è ancora più forte, colpisce parte della regione lombare e il basso ventre. Risulta difficile fare qualsiasi cosa, anche camminare e cercare di riposare. Urinare può diventare sempre più difficoltoso, si sente lo stimolo,ma l’urina non esce, se non a costo di poche gocce brucianti».

Le cause

Nella maggior parte dei casi la cistite è dovuta ai germi presenti naturalmente nell’intestino che risalgono verso la vescica. «Nel 70% dei casi l’infezione è causata dall’Escherichia coli, ma concorrono anche altri batteri quali: lo Strafilococcus Epidermidis (9%) e lo Stroptococcus Fecalis (3%), la Clamydia e i Mycoplasmi», continua Nappi.«A volte il disturbo è persistente perché il batterio resta annidato nelle mucose della vescica, pronto a risvegliarsi in presenza di fattori di rischio».

I fattori di rischio

Numerosi sono i fattori di rischio che possono provocare questa fastidiosa infiammazione, tra cui:

Frequenti rapporti sessuali, una scarsa lubrificazione o un sistema contraccettivo come il diaframma o le creme spermicida.

– Un uso indiscriminato di antimicrobici che alterano la normale flora batterica vaginale e aprono la strada ai batteri.

Diarrea e stitichezza che favoriscono la moltiplicazione dei batteri presenti nell’intestino e possono raggiungere facilmente le vie urinarie.

In gravidanza il rischio è elevato nell’ultimo trimestre quando l’apparato urinario è più compresso dal peso del nascituro.

In menopausa perché il calo degli ormoni rende più fragile la parete vaginale e quindi più esposta alle infezioni intime e alle cistiti.

Diagnosi e Cura

L’esame delle vie urinarie rivela la presenza di batteri nelle urine associata a quella di leucociti e talvolta di tracce di sangue. Per identificare, invece,l’agente responsabile, occorre eseguire un urinocultura. «L’urinocultura è indispensabile nelle forme ricorrenti delle basse vie urinarie o nei casi di sospetto di un’infezione renale. Quali cure? L’importante è intervenire subito per fermare il circolo vizioso delle ricadute», spiega l’esperta.«La cistite di solito si risolve con un breve trattamento antibiotico e con una maggiore assunzione d’acqua. Generalmente la terapia antibiotica è di tre giorni, gli antibiotici più comuni sono: levofloxacina, ciprofloxacina, fleroxacina e altri».

Una soluzione dolce ed efficace arriva dalla natura, il principio attivo si chiama d-mannosio. E’ una sostanza estratta dalla betulla ed è in grado di legarsi ai batteri facendo in modo che non aderiscano alle pareti della vescica, vengono poi espulsi con le urine.

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