Intervista ad Anna Maria La Bianca, stilista e business woman che non ha smesso di sognare
Unire la creatività italiana e il pragmatismo americano: dalla Sicilia agli USA, la siciliana Anna Maria La Bianca è riuscita a portare le sue creazioni in tutto il mondo. “Nasco sognatrice ma la vita mi ha portato anche ad essere pragmatica” dice a Donne sul Web
La sua prima creazione a cinque anni: una bambola di carta con vestiti e accessori. Elegante, come le sue donne. Quelle a cui si ispira e quelle che amano le sue collezioni.
Anna Maria La Bianca, americana di nascita, cresciuta in Sicilia nella bellissima Bagheria che ha dato i natali a Ferdinando Scianna, Giuseppe Tornatore e Renato Guttuso, si identifica con il concetto di artista ma anche con quello di business woman che non ha smesso di sognare.
L’arte ha sempre fatto parte della sua vita. Anche quando da ragazzina le consigliavano di studiare ragioneria, lei sceglie invece l’istituto d’arte con specializzazione in moda. Ama disegnare, creare. Collabora con una sartoria, con diversi studi di architettura e lavora anche come graphic designer. Prima di volare per gli Stati Uniti.
L’America era nel suo destino. Ma anche nel suo Dna. Il nonno era arrivato ad Ellis Island e i genitori hanno vissuto in America del Nord e del Sud per un periodo di tempo
In Florida si specializza in lingerie, crea collezioni di intimo per donna per un noto marchio e comincia a farsi strada presso le grandi firme. Nel 2001, il trasferimento a NY. Sono anni intensi, di duro lavoro e di grandi riconoscimenti. Anna Maria diventa la designer delle creazioni di Victoria’s Secret e Calvin Klein, nonché la designer di lingerie tra i più grandi departmet stores in tutti gli Stati Uniti.
Nel 2009 realizza il suo sogno: una collezione presentata a Parigi di costumi da bagno e intimo con il suo nome: Anna Maria La Bianca Collections.
Ed è subito successo. Cosí decide di diventare una designer indipendente. Il talento e la fortuna l’assistono. Trasforma i suoi parei in foulards eleganti, in caftani, in sciarpe oversize.
Della sua creatività si accorge il famoso department store sulla Fifth Avenue a New York City, Henry Bendel, che ha scommesso sulle sue creazioni. Michelle Obama, Sophia Loren, la principessa del Qatar, Lady Gaga hanno indossato e apprezzato i suoi foulard.
Oggi Anna Maria ha un sogno. Anzi due. Portare avanti la sua “Anna Maria La Bianca Lifestyle Collections” e un giorno magari tornare nella sua Sicilia. Tra il profumo dei limoni, degli aranci, che lei ha fatto conoscere in tutto il mondo con i suoi capi.
Anna Maria, hai lasciato la Sicilia per la Florida e poi sei andata a NY. Il cambiamento per te è sempre stato una necessità?
Non so se è una necessità ma forse fa parte del mio DNA. La mia passione e la mia mente vanno a braccetto e io li seguo, sarà che vengo da una famiglia di grandi viaggiatori, a cominciare sia dal nonno materno e paterno, sia dai miei genitori. (amo ricordare mio padre con la sua passione per il mare e le barche che mi ha trasmesso). A volte vorrei cullarmi nel comfort delle “cose normali”, sarebbe tutto piu’ facile e invece il mio viaggio mi porta sempre piu’ lontano. Attingo sempre al valore delle mie origini (e’ il mio tesoro piu’ grande) ma faccio tesoro delle mie esperienze e amo andare avanti. Sono determinata. In Sicilia, collaboravo con una bravissima sarta, lavoravo per uno studio di architetttura e poi anche come graphic designer ma pur sapendo che avevo bisogno di questo periodo di apprendistato per il mio futuro di stilista mi sentivo un uccello in gabbia. Un giorno ho deciso di andare negli Stati Uniti e così ho fatto nel giro di una settimana. Sapevo che non sarei più tornata a casa. Per me è stata anche una doppia sfida perché oltre a tentare di fare carriera in un settore molto difficile, ho dovuto costruirmi la mia identità in un mondo nuovo e per me sconosciuto. L’esperienza in Florida mi ha permesso di specializzarmi come stilista ma anche in quel caso, a un certo punto, ho sentito di dover cambiare pagina. Mi sentivo finalmente pronta per New York City. Dopo aver maturato l’esperienza necessaria presso aziende riconosciute internazionalmente, tra le quali Victoria’s Secret, ho lanciato le mie collezioni nelle più rinomate passerelle internazionali, quelle di Parigi e di New York. Il momento era giusto. Il cassetto col mio sogno, lungo una vita si era finalmente aperto.
Cosa significa per una giovane donna arrivare in alto in un settore competitivo come quello della moda?
Significa molto lavoro, molti sacrifici spesso non riconosciuti, cadere mille volte e rialzarsi sempre da soli e col sorriso. A un certo punto della mia carriera ero richiesta da grandi marchi, è stato a quel punto che ho capito che era arrivato il momento giusto per realizzare il mio sogno, quello che avevo progettato e costruito meticolosamente in ogni passo della mia vita: lanciare il mio brand. Lavorare negli Stati Uniti non è facile come potrebbe sembrare. Ci vuole molto coraggio anche solo a prendere quella decisione di andartene “per sempre”. Ci vuole determinazione, motivazione, talento, costanza. Non è solo questione di fortuna o coincidenze…se sono negli Stati Uniti è per mia mamma e mio nonno che prima di me hanno fatto grandi sacrifici e hanno sofferto molto più di me. La storia degli emigranti italiani in America la conosciamo tutti, questo mi commuove sempre.
La moda è business. Sono lontani i tempi della grande sartoria a Roma con le sorelle Fendi.
A Parigi hai iniziato farti conoscere come designer indipendente, oggi nasce Anna Maria La Bianca Lifestyle Collection. A quale donna di ispiri?
A una donna raffinata ed elegante. Sophia Loren fra tutte. Quella bellezza femminile degli anni cinquanta, elegante, passionale, sensuale. Una dona dalle curve generose. La femminilità e l’eleganza secondo me sono doti innate ma spesso un accessorio giusto aiuta a tirare fuori la parte femminile che è in noi.
Perchè i foulards, che ti hanno reso famosa, sono diventati l’oggetto principale delle tue collezioni?
Perché li amo e li indosso da quando avevo tredici anni. Per me sono il simbolo indiscusso dell’eleganza, il must che non deve mai mancare nell’armadio di una donna.
Le stampe dei miei foulard sono disegnate a mano da me e realizzati completamente in Italia. Questa artigianalità, questa personalizzazione, viene apprezzata dai miei clienti.
Cosa indossa Anna Maria quando vuole essere elegante?
L’eleganza è uno State Of Mind, un Modo Di Essere, Amo vestire semplice e dare quel tocco di eleganza al mio look con un mio foulard e anche con dei gioielli. Amo anche indossare i miei caftani.
Quale la differenza tra il concetto di eleganza per le americane e le italiane?
Come dicevo prima, ritengo che l’Eleganza sia uno State Of Mind che coesiste dentro la persona e quindi può coesistere anche in diverse culture. E’ bello scorgerne le differenze. Trovo l’eleganza delle donne italiane “antica”, cioè che affonda le sue radici nella cultura, nella nobiltà, a volte anche un’eleganza riservata, esclusiva. L’eleganza Americana, la trovo vibrante, sorridente, positiva, anche più semplice e giovane, forse proprio come la sua cultura. Infatti, a pensarci bene le mie clienti amano ascoltarmi e scoprire che dietro ogni mia creazione ci sia una storia “antica”, nata dalle tradizioni, dalle mie mani e dalla mia passione. Questo mi lusinga molto.
Designer, business woman o artista?
Sono tutte anime che convivono in me. Nasco sognatrice ma la vita mi ha portato anche ad essere pragmatica.
Qual è il sogno nel cassetto di Anna Maria?
Oggi vendo in tutto il mondo tramite il mio sito e in prestigiose boutique negli Stati Uniti. Voglio continuare ad alimentare il mio sogno e sviluppare un vero e proprio lifestyle, un dream world dove tutte le donne si sentano belle, femminili, se stesse e a proprio agio. Non solo foulard, sciarpe, mantelle e caftani ma anche un concetto nuovo di lingerie e costumi da bagno in cui le donne si riconoscano e valorizzino la loro femminilità a qualsiasi eta’ in qualsiasi misura.
Chi ha supportato il tuo sogno?
I miei genitori mi hanno sempre incoraggiato. Devo tutto a loro. A mio padre per avermi trasmesso il suo spirito d’avventura, la positivita’, l’ambizione, l’energia per andare sempre avanti e non perdermi mai d’animo rispondendo sempre con un sorriso. A mia madre per avermi dato quella forza silenziosa che la caratterizza, il senso di responsabilita’ e la capacita’ di osservazione e di valutazione. Non dimenticherò mai la sua composta emozione durante la mia sfilata di Parigi nel 2009 e la mia che invece di guardare i miei capi sfilare guardavo lei in penombra.
Anche mio fratello e le mie sorelle mi hanno sempre sostenuto in piu’ sono la mia ispirazione piu’ grande e hanno tutta la mia ammirazione. Mio fratello Dominic come attore e regista a Hollywood e mia sorella Claudia una regista di straordinario talento a Miami.
Anna Maria hai portato la tua Sicilia nelle tue sfilate. Cosa ci hai raccontato dell’Isola?
I miei foulards AQUARELLE raccontano lo stile Liberty delle meravigliose ville di Palermo, la mia collezione “SICILY” parla di natura siciliana, dei fichi d’india, del cielo sempre blu e dei profumi dei limoni e delle arance. La mia Sicilia è quell’Isola meravigliosa dove il tempo è lento e i rapporti umani sono ancora importanti.
Vedere sfilare i miei capi a Bagheria, avere un riconoscimento dalla mia gente è stata per me un’emozione forte.
Photo: Paola Schillaci -Renato Zacchia
Modelle: Claudia Brancatello -Tamara Shand
No Comment