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La malattia, il ritorno e gli ultimi sondaggi sulla Clinton

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Secondo gli ultimi sondaggi Trump è in vantaggio sulla Clinton. Pesano contenuti, promesse e programmi, ma anche la malattia, non solo di Hillary, ma anche di Trump. A vincere sarà il candidato più in salute?

Clinton campagna elettorale

“Sto molto bene e sono pronta a ripartire”. Con un sorriso energico Hillary Clinton cerca di fugare ogni sospetto nei confronti di chi continua a sostenere l’esistenza di una vera malattia dietro l’ultimo malessere della Clinton, la cui caduta finale ha fatto il giro del mondo.

A scendere in campo lo staff medico della candidata democratica alla presidenza. Una cartella clinica di due pagine in cui la polmonite che le avrebbe causato lo svenimento a Ground Zero, viene definitia “di modesta entità” mentre i medici rassicurano tutti sull’idoneità fisica ed intellettiva della Clinton a svolgere il mandato presidenziale.

Gli ultimi sondaggi sulla Clinton

Intanto gli ultimi sondaggi confermano la bizzarria, l’incertezza e l’imprevedibilità di questa ultima corsa alla Casa Bianca.
Secondo le proiezioni elaborate dal Los Angeles Times in collaborazione con la sede di Dornsife dell’Università della California meridionale, Trump è in vantaggio sulla Clinton a livello nazionale: 47 per cento rispetto a 41. Un sondaggio che fa tremare il partito democratico a supporto di Hillary, il cui risultato è probabilmente riconducibile al fatto che i repubblicani che stanno cambiando idea, a favore di Trump, sono aumentati. Non solo, gli elettori democratici che ad oggi si sono schierati con Sanders, hanno deciso di non votare per Hillary.

Se il sondaggio del Los Angeles Times viene giudicato fazioso e poco attendibile perchè il quotidiano californiano si è sempre schierato con Trump, il duello dei due sfidanti viene messo nero su bianco dall’ultimo rilevamento di New York Times e Cbs. Clinton ha assottigliato il vantaggio fra coloro che probabilmente si recheranno alle urne il prossimo 8 novembre a due punti, con il 46% contro il 44% del suo avversario, ma fra tutti gli elettori registrati mantiene un margine di cinque punti.
Sempre secondo lo stesso rilevamento, il tycoon è tornato in vantaggio in tre stati-chiave del voto dell’8 novembre, Florida, Ohio e Nevada.
A mettersi di mezzo anche gli altri due candidati: il libertario Gary Johnson e la verde Jill Stei. In questo caso Clinton e Trump insieme si attesterebbero al 42%, con Johnson all’8% e Stein al 4%.
Ancora una volta, come accadde per l’elezione di Bush, la vittoria di Trump potrebbe passare dalla Florida e Ohio. Nel primo stato, il vantaggio del magnate è di tre punti mentre lo stacco segna un +5 nell’Ohio.

Il fattore salute per gli americani

Lo svenimento di Hillary Clinton ha riacceso un dibattito che fino ad oggi era stato affrontato soltanto dai cospirazionisti del web che sostengono che la candidata democratica nasconda segretamente una malattia più seria. Il dibattito quindi si è spostato sulla stampa ufficiale e ha coinvolto l’opinione pubblica interessata sullo stato di salute dei candidati alla Casa Bianca.
Cosí, mentre Hillary e il suo staff hanno subito fatto circolare la cartella clinica con la storia medica di Clinton, Trump, ha parlato della sua salute con Dr. Oz, un medico che conduce un programma televisivo molto seguito dal pubblico americano. Il tycoon ha mostrato una lettera molto succinta del suo medico in cui si dà qualche informazione: è sovrappeso (107 chili per 190 cm di altezza), prende delle statine per il colesterolo, ha un livello di testosterone di 441, è stato ricoverato in ospedale solo una volta da piccolo per un’operazione di appendicite.

La trasparenza dei redditi

Salute e soldi.
Il popolo Americano si basa sempre sulla fiducia e la trasparenza delle dichiarazioni dei candidati.
Si e’ mossa subito la Clinton che ha reso pubblici 38 anni di dichiarazioni di redditi mentre Trump continua ancora a glissare dichiarando che nulla, su consiglio dei suoi commercialisti, puo’ essere dichiarato, se non prima si chiuda una vertenza con l’ufficio delle entrate.
Entrambi candidati hanno due scheletri nell’armadio. La Fondazione Clinton e tutto il macigno di dubbi e carte sull’utilizzo dei fondi, sia in incoming che outcoming e la Fondazione di Trump su cui anche la procura di NY ha aperto un’inchiesta perchè pare che fosse stato fatto un utilizzo personale e illecito dei fondi.

La campagna elettorale

Da un volo per la North Carolina, è ripresa la campagna elettorale di Hillary Clinton che non ha tralasciato neanche la ripresa social. Anzi.
La candidata democratica ha subito sfidato Trump su twitter con venti interrogativi politici e personali. Trump risponde con il suo spirito da commedia di sempre, sostenendo che l’avversaria non è in grado di reggere il paese perchè non riesce a reggersi in piedi neanche per un’ora. E intanto fa promesse per tutti: ridurre le tasse e aumentare l’occupazione.
“Stronger together dice Hillary” mentre Trump le fa eco con il suo pezzo sull’American dream:
“Facciamo tornare grande l’America”.

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