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Lavorare da casa on-line fa bene o fa male? Pro e Contro

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Lavorare da casa  comporta vantaggi e svantaggi, per capire meglio quali lo abbiamo chiesto ad una nostra redattrice che ci ha raccontato com’è la vita per chi lavora on-line da casa.

lavorare da casa
Image by © Artiga Photo/Corbis

In tempi di precarietà o, se preferite, di flessibilità lavorativa, dovremmo tutte cercare di trarre il meglio, anche dalla situazioni a noi più svantaggiose.

Ad esempio, se avete un contratto a progetto, che non obbliga ad essere presente fisicamente in azienda tutti i giorni, potreste valutare l’ipotesi di lavorare da casa. Anche le persone assunte regolarmente possono richiedere il telelavoro, se compatibile con le loro mansioni.

Lavorare da casa è un vantaggio ma anche uno svantaggio, per capire meglio lo abbiamo chiesto ad una nostra redattrice che ci ha raccontato in confidenza com’è la vita per chi lavora da casa.

Per la mia esperienza personale il lavoro da casa ha pro e contro, anche se alcuni degli aspetti negativi possono essere letti come ottime occasioni per allenare l’autodisciplina, nostra e dei colleghi.

Vediamo vantaggi e svantaggi del lavoro da casa.

PRO

– Risparmio. Lavorare a casa significa risparmiare tempo negli spostamenti, risparmiare il costo del trasporto, pubblico   o privato che sia, risparmiare il costo dei pasti fuori, guadagnando anche in salute, perché il pranzo te lo prepari tu e lo e lo consumi nella tua confortevole cucina.

– Sostenibilità. Meno auto per le strade, meno smog, autobus e treni meno stipati di gente.

– Più tempo per: occuparti di te stessa, dei bimbi o della casa. Visto che non devi correre a prendere il bus o passare ore imbottigliata nel traffico, puoi iniziare la giornata con un po’ di attività fisica e una tranquilla colazione.

– Più concentrazione, più rapidità nello svolgere i propri compiti. A volte i colleghi possono essere una fonte di distrazione. Le chiacchiere, i telefoni che suonano, le dinamiche da ufficio sono talvolta controproducenti.

Ma, e qui veniamo ai CONTRO, la presenza dei colleghi può anche essere piacevole, utile, stimolante.

L’assenza di compagni di lavoro può far sì che tendiamo a impigrirci, restando, magari, in pigiama tutto il giorno, e implica che non abbiamo un confronto diretto con qualcuno, per scambiare opinioni, suggerimenti, critiche. Sta a noi imporci una disciplina rigorosa e, sebbene restiamo a casa, decidere di non sprofondare nella sciatteria, fisica, mentale e lavorativa.

Quanto al confronto coi collaboratori, se è vero che non basta girare la testa per parlare con loro, gli strumenti per essere collegati ci sono, basta usarli. Le riunioni in chat o videoconferenza sono alla portata di tutti, e sono un’ottima scuola per imparare ad essere concisi e mirati, ponendo fine ai meeting fiume, dove non si dice nulla.

Un altro aspetto negativo del lavorare da casa è come questa situazione viene percepita da chi ti sta intorno. Familiari, amici, vicini, senza alcuna intenzione di essere irrispettosi, facilmente tenderanno a disturbarti per le ragioni più svariate, con la inconfutabile premessa che “visto che sei a casa…”. Anche qui è compito nostro mettere bene in chiaro la situazione: sì, sono a casa, ma sto lavorando. E, se il messaggio non viene recepito, bisogna passare a misure più drastiche, come porte chiuse e telefoni staccati.

Il telelavoro non è per forza una scelta totale e definitiva, a meno che il tuo contratto non sia esplicitamente di telelavoro, puoi sempre tornare alla tua scrivania o adottare la modalità lavoro da casa solo alcuni giorni.

Purtroppo il “contro” più fastidioso del lavoro da casa è che molte aziende tentano di ostacolarlo, perché temono di perdere il controllo sul lavoratore. Poco importa se il collaboratore in questione ha un contratto a progetto e dovrebbe essere la realizzazione di quest’ultimo a misurare la sua efficienza, i datori di lavoro spesso preferiscono la comodità di avere a disposizione qualcuno che “timbri il cartellino”, anche se ha il più precario dei contratti.

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