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Legge di stabilità 2016: fondo povertà e meno tasse per le nuove partite iva

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La Legge di stabilità 2016, ha visto finalmente la luce: stop alle tasse sulla prima casa, imposte ridotte per chi apre la partita iva o fa investimenti nella propria azienda, part-time agevolato dopo i 63 anni, canone Rai ridotto a 100 euro.Tutto quello che cambia e cosa resta.

legge stabilità 2016
Image by © Judith Haeusler/cultura/Corbis

Il consiglio dei ministri di giovedì 15 ottobre ha licenziato la Legge di stabilità 2016 (quella che una volta chiamavamo Legge Finanziaria) che ora dovrà passare all’esame del parlamento. Si tratta del pacchetto di norme più importante dello stato italiano e ha un controvalore pari a 27 miliardi di euro.

La conferenza stampa tenuta dal premier Matteo Renzi e dal ministro dell’economia Padoan ha dato un quadro più completo dei provvedimenti.

Confermata cancellazione delle tasse sulla prima casa

Tutte le tasse sulla prima abitazione (Tasi, Imu) sono state eliminate, comprese quelle per gli immobili inserite a catasto nelle categorie più pregiate.

È stata cancellata anche l’Imu agricola e la tassa sui macchinari industriali fissati a terra (una sorta di Imu aziendale), quella che era nota come tassa sugli “imbullonati”.

Novità per le partite Iva

Le partite iva agevolate nelle loro svariate forme hanno rappresentato una buona soluzione per professionisti, free lance, per chi iniziava un’attività o si metteva in proprio. Nel corso del tempo si sono visti numerosi regimi, spesso anche sovrapposti: minimi, forfettino, forfettone, nuovi minimi… Senza l’aiuto di un commercialista districarsi era complesso: ora tornerà un regime super-agevolato per le partite iva di nuova apertura, con Irpef al 5% (dall’attuale 15%) per i primi 3 anni.

Si dovrebbe agire anche su una diminuzione della quota riservata alla gestione separata Inps, dove è inserita una schiera nutrita di partite Iva e che ha una contribuzione estremamente elevata (e in crescita ogni anno). I tetti massimi di ricavi per poter rientrare nel regime saranno ampliati di 10 mila euro.

Investimenti in azienda si scaricano al 140%

Se comprate un nuovo macchinario o semplicemente anche un computer per la vostra impresa potrete scaricarlo in dichiarazione dei redditi per un valore più alto di quanto avete speso (il 140% della spesa effettuata).

Restano gli sgravi per chi assume

Sgravi ridotti ma ancora attivi per le aziende che inseriranno in organico nuovi assunti: nel 2016 lo sgravio sarà pari al 40% degli attuali 8060 euro/anno. Quindi le imprese saranno incentivate ad assumere subito, nel 2015, ma resterà comunque un importante benefit anche nel prossimo futuro.

Canone radiotelevisivo leggermente meno caro ma inserito in bolletta della corrente

Il canone Rai, che poi a tutti gli effetti è una tassa sugli apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive, dal 2016 diventerà un po’ meno caro. 100 euro totali (al posto degli attuali 113), non più da pagare con il sistema canonico del bollettino ma inseriti direttamente nella bolletta della corrente elettrica. Quindi stop all’evasione di questo contributo.

A partire dai 63 anni possibile avviamento alla pensione tramite part-time

A partire dall’età di 63 anni, in corrispondenza degli ultimi 3 anni prima della pensione, i lavoratori potranno, su base volontaria, scegliere se continuare a lavorare full time o accedere ad un part-time in cui però la loro contribuzione previdenziale sarà versata nella sua interezza (quindi come se lavorassero a tempo pieno).

Lo stipendio invece sarà pari al 75% della retribuzione piena.

Il bonus da 80 euro diventa sgravio fiscale

Il bonus di 80 euro viene “stabilizzato”: significa che non sarà più un provvedimento una tantum (oggi è a tutti gli effetti una prestazione sociale) ma diventerà uno sgravio fiscale. Cambia qualcosa? Sì, diventerà proporzionale al reddito, quindi ci potranno essere lievi variazioni nella sua entità (si parla di massimo 5-10 euro in meno).

“Bonus povertà”

600 milioni per specifici interventi a sostegno di incapienti o redditi più bassi: la formula è ancora da valutare ma quello che alcuni hanno già chiamato “bonus povertà 2016” sarà un intervento che andrà poi aumentando nel biennio successivo (un miliardo di euro nel 2017, un miliardo nel 2018).

3000 di tetto massimo per la spesa in contanti

Dagli attuali 1000 euro spendibili in contanti si passa a un massimo di 3000 euro.

4 Comments

  1. Andrea Marengo
    10 Novembre 2015 at 10:18 — Rispondi

    Il titolo: arriva il BONUS di 600 euro….ecco come richiederlo… O sono cieca, o non ho letto NULLA al riguardo! ahahahaha che pagliacci!

  2. Simoni Nadia
    10 Novembre 2015 at 12:27 — Rispondi

    infatti nemmeno io ho letto del bonus di 600€ mahhhhhhhhhhhh

    • Gabri
      11 Novembre 2015 at 23:33 — Rispondi

      E già a chi lo danno il bonus di 600 euro a tutti quelli che non anno bisogno e quelli che ne anno veramente bisogno li possiamo
      vederli nei sogni ma non fate ridere siete soltanto dei pagliacci

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