Perché mio figlio non ha amici?
L’infanzia e l’adolescenza possono essere due età molto difficili. Non sono rari i racconti di mamme che, preoccupate, si lamentano che il loro figlio abbia pochi amici. Cosa si può fare per aiutarlo?
Perché mio figlio non ha amici? E’ una domanda frequente che attanaglia molti genitori. Può capitare piuttosto spesso tra i bambini, ma soprattutto tra gli adolescenti, che un ragazzino o una ragazzino abbiano difficoltà a trovare un compagno di giochi. Ma come? E soprattutto, cosa si può fare per aiutarli a diventare più socievoli?
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E’ un vero problema solo se causa sofferenza
Innanzitutto bisogna prendere in considerazione la componente caratteriale: non tutti i ragazzini sono espansivi ed estroversi, alcuni di loro, specialmente in nell’età di formazione della personalità, possono avere un tratto del carattere più solitario di natura. Essere introversi non è per forza un male, quindi se vostro figlio passa molto tempo in solitudine non deve essere necessariamente letto come qualcosa di negativo, ma può diventare un problema se questa solitudine diventa causa di sofferenza.
L’isolamento e l’asocialità sono spesso collegati alla difficoltà di un individuo di inserirsi all’interno di un gruppo, vuoi per timidezza o per diversità caratteriali rispetto agli altri membri. In età adolescenziale, ma anche più in generale, i gruppi sono la modalità più frequente di socializzazione.
Il gruppo è una soluzione? Dipende…
Fare parte di un gruppo ha aspetti molto positivi ma, allo stesso tempo, soprattutto chi ha delle diversità sostanziali rispetto agli altri può venire escluso ed emarginato. In questi casi, la cosa più indicata da fare è inserire l’adolescente in un contesto diverso: se il gruppo con cui ha difficoltà è quello della classe o comunque legato all’ambiente scolastico, è consigliato fargli fare un’attività estranea alla scuola, in cui si inserisca in un gruppo di persone nuove e, possibilmente, con cui condivida una passione.
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Iscriverlo a uno sport di squadra oppure a un corso di musica dove sia prevista la musica d’insieme possono essere un toccasana per il proprio figlio, che attraverso un interesse particolare trova argomenti da condividere con gli altri membri del gruppo.
Gli errori da evitare
Da evitare assolutamente invece chiuderlo in casa davanti alla tv o al computer, prendere voi genitori il posto degli amici o altri errori che non fanno altro che enfatizzare la sua diversità e scarsa propensione – magari solo temporanea – alla socializzazione. Insomma, non vivete il problema con ansia e non trasmettetela a vostro figlio o vostra figlia. Sono fasi della vita che passano e, anzi, imparare fin da piccoli l’importanza della solitudine ci fa crescere meglio e vivere con più serenità il rapporto con noi stessi e con gli altri.
Insistete dunque sulle sue passioni, cercando di aiutarlo a inserirsi naturalmente nei gruppi a lui più congeniali per interessi e carattere e il problema degli amici, con il tempo, non sarà più un problema, né per voi né, soprattutto, per vostro figlio.
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