Vivere e lavorare all’estero, come costruirsi un futuro
Trasferirsi all’estero per cercare un lavoro non è impossibile basta volerlo. Naturalmente ci sono delle cose da fare prima e una volta arrivati a destinazione. Ecco una testimonianza diretta per capire come e cosa fare per trasferirsi anche in Costa Rica.
Gran Bretagna? Spagna? Oppure Canada, Stati Uniti, Costa Rica, Australia? Qual è il posto dove sognate di trasferirvi? Avete già il biglietto aereo e la valigia pronta a metà?
Sì perché siamo davvero in tanti, persone tra i 20 e i 40 anni, ma anche più grandi, a desiderare e a progettare in modo concreto di andarcene via.
Le motivazioni sono svariate, ma credo che la principale sia il senso di paralisi e stagnazione che si respira qui in Italia. Per chi non ha le spalle coperte da una famiglia che sta bene economicamente, instabilità e frustrazione sono totali.
Viziati, certamente lo siamo, del resto chi non lo sarebbe, cresciuti negli splendenti anni ottanta, dove tutto sembrava promettere un futuro comodo, mentre oggi ci troviamo sul bordo del precipizio. Però attorno a me vedo molte persone talentuose, che non si sono risparmiate nello studio e nel lavoro, e tuttavia non trovano davanti a sé alcuna prospettiva. E allora via, c’è voglia di scappare, tanto cosa abbiamo da perdere? Storie da primi del Novecento.
Ma com’è vivere all’estero?
Sono decine i siti web dedicati a dare informazioni pratiche a chi ha deciso di trasferirsi fuori dall’Italia. Poi ogni esperienza è differente, io posso raccontarvi com’è stato per me vivere in Costa Rica.
C’ero stata in vacanza e avevo conosciuto delle persone, che sono poi diventate la mia seconda famiglia. Italiani, che avevano deciso di lasciare tutto e aprire un hotel sulla splendida costa pacifica. Il posto mi piaceva, lo conoscevo giá, questo è fondamentale, e quando i miei amici mi hanno detto di aver bisogno di un aiuto per la gestione dell’hotel, ho deciso di andare, visto che qui il mio eterno contratto di lavoro “cocopro” mi aveva veramente stancata e non mi stava portando da nessuna parte.
Vivere in Costa Rica
La Costa Rica è un paese facile da vivere, ci sono delle regole e bisogna conoscerle, ma entrare come turista e fare qualche lavoretto qualche anno fa era una cosa piuttosto diffusa, anche se giustamente le regole oggi sono molto più severe. Gli investimenti stranieri sono ben visti, quindi se avete un progetto di business sarete i benvenuti.
Ovunque andiate dovete informarvi bene sulle regole legate all’immigrazione, se volete provare a costruire qualcosa, meglio partire col piede giusto.
Vivere in un posto la cui lingua e cultura sono molto diverse dalle nostre è al tempo stesso uno stimolo e uno stress. A volte proprio non ci si capisce, a volte ci si arrabbia, a volte si rimane incantati da come un popolo possa essere più gentile, saggio, solidale e ottimista di quello a cui siamo abituati. E in ogni caso è sempre bene sempre ricordare che siamo ospiti: italiani maleducati e arroganti ci fanno già una pessima pubblicità in tutto il mondo.
Trovare casa può non essere facile. All’inizio potreste dovervi adattare a sistemazioni provvisorie. Dovete prendervi il tempo per capire come funzionano le cose. Sarà un periodo breve: se tenete occhi e orecchie bene aperte nel giro di pochi mesi vi sentirete un po’ “local”.
La famiglia d’origine lontana è forse uno degli aspetti più difficili da affrontare. Specialemente se le distanze sono enormi. Ognuno deve fare i conti come può con le proprie relazioni famigliari.
La mia esperienza in centro America è stata del tutto positiva, certo il fatto di avere dei contatti là ha fatto la differenza, avevo già una casa e un lavoro, sono stata molto fortunata. L’inglese e lo spagnolo li parlavo già, ma oggi posso sfoggiare un accento costaricano.
La cosa che più mi ha colpita di quel paese è l’ottimismo che si respira, quell’idea che alla fine, qualunque progetto valido uno abbia in mente, si può fare! Con sfumature differenti, questo è quello che mi raccontano anche amici che vivono in Spagna e Regno Unito. In Italia tutto sembra molto complicato, se non impossibile.
Sono tornata per motivi personali, ma non sono convinta di voler restare qui. Quando, alcuni mesi fa, mi sono rivolta a una commercialista per aprire una partita IVA, non appena ha saputo della mia recente esperienza all’estero, mi ha sussurrato: “sei sicura di volerlo fare? Se hai questa possibilitá di andare all’estero… Scappa!”
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